10.01.1991, aperti a Bellinzona i Festeggiamenti
L’idea di dare avvio ai Festeggiamenti in Ticino, piu’ precisamente a Bellinzona, fu di Marco Solari, allora direttore dell’ETT (Ente ticinese per il turismo) che il Consiglio federale aveva chiamato a svolgere la funzione di suo Delegato per marcare in maniera adeguata il 700.mo della Confederazione.
Il Comitato di organizzazione che venne appositamente costituito, che chi scrive – allora vicedirettore dell’ETT – ha avuto l’onore e l’onere di presiedere, penso’ subito al Castelgrande, ancora fresco di restauro anzi di ammodernamento.
L’opportunita’ che si presentava, contribui’ a far giungere in porto, in tempi rapidissimi, il progetto di nuova illuminazione dei Castelli di Bellinzona, gia’ nella testa di Aurelio Galletti ma fermo per la mancanza dei crediti necessari. L’attuale spettacolare illuminazione dei Castelli, senza i Festeggiamenti per i 700 anni della Confederazione, molto probabilmente, non sarebbe mai stata realizzata.
Per ospitare, in maniera decorosa e nel contempo originale, il momento ufficiale, quello dei discorsi, si penso’ a una tenda, di quelle pero’ con la T maiuscola. Si chiese di idearla e progettarla a Mario Botta che accetto’ con l’entusiasmo che gli e’ riconosciuto. Il maestro realizzo’ qualcosa da spostare anche nelle altre localita’ confederate che ospitarono altre manifestazioni ufficiali, qualcosa di “veramente speciale” che potesse divenire il simbolo dell’insieme dei Festeggiamenti.
La tenda piacque subito ai Bellinzonesi, non appena montata. La sentirono subito “loro” malgrado fosse arrivata improvvisa, come un sogno. Piaceva soprattutto di sera, illuminata, nel contesto della nuova illuminazione del Castelgrande, dei castelli. Uno spettacolo raro, un capolavoro, quasi una nuova “meraviglia”.
Le richieste di poterla ammirare da vicino furono tante e tali che si decisero dei giorni di “apertura al pubblico”. Le visite sul posto furono veramente numerose, quasi 20.000 persone in pochi giorni.
L’ammiravano “a occhi spalancati”, anche senza capire bene di cosa si trattasse, anche coloro i quali transitavano sulla N2, soprattutto la sera e di notte.
Intanto si delineava il programma della giornata inaugurale dei Festeggiamenti, del 10 gennaio. Arrivo delle Autorita’ con un treno speciale, corteo attraverso il centro cittadino, ricevimento in Municipio, cerimonia ufficiale nella tenda al Castelgrande, spettacolo serale con le tradizioni svizzere che si rifanno al fuoco e alla luce nel centro Citta’.
I Commercianti del Centro misero “a nuovo” le vetrine che vennero anche dotate di un apposito adesivo, con l’emblema del 700.mo., che ancora oggi si riesce a vedere. Dell’emblema, taluni Commercianti ne vanno fieri ancora oggi… e ogni tanto persino lo lustrano.
Il treno speciale, col Consiglio federale in corpore, con quasi tutti i Consiglieri agli Stati e nazionali, con le Autorita’ giudiziarie a livello nazionale e altri Ospiti ancora, giunse in stazione FFS, proveniente da nord, sul binario Uno. Tale binario e’ di solito usato dai treni che circolano in direzione opposta. Fu fatta un’eccezione per ragioni di sicurezza e organizzative, vista l’importanza dei viaggiatori a bordo.
Salutatisi, Ospiti confederati e Autorita’ ticinesi che attendevano, si dette avvio al corteo lungo il Viale della Stazione, in mezzo a due ali di folla – presenza stimata in almeno 15.000 persone – che salutava compostamente. Ci fu anche una qualche protesta: alcuni giovani pensarono di “contestare” il Consiglio federale col lancio di… aeroplanini di carta; altri spettatori, piu’ arrabbiati, tenevano esposti alcuni striscioni di protesta, in particolare contro la disoccupazione che giustamente cominciava ad allarmare. Nulla di particolarmente grave. Meno simpatici furono invece i cittadini comuni, normali se cosi’ si puo’ dire, che non trovarono di meglio che mettersi a inveire, agitatamente e grossolanamente, contro chi protestava.
Un pallone aerostatico, con la pubblicita’ di una conosciuta marca di cioccolata svizzera che si era innalzato in volo dal castello di Sasso Corsaro, venne bloccato e fatto rientrare dal Servizio di sicurezza.
Il ricevimento del Consiglio federale in Municipio non sara’ dimenticato presto. Succedera’ ancora che il Municipio di Bellinzona riceva assieme tutti e setti i Consiglieri federali ? In coda al ricevimento, il presidente della Confederazione Flavio Cotti, si rifiuto’ di rilasciare una breve intervista alla TV RAI Uno.
Poi tutti al Castelgrande, passando per Piazza Governo e via Orico. La tenda era pronta, con i suoi 1.450 posti a sedere e le oltre 2.000 rose – provenienti dalla Francia - di decorazione. I posti erano tutti assegnati. Nelle settimane e nei giorni precedenti c’era stato un gran “da fare” nel contenere i soliti “cacciatori di inviti”.
Al PDG di una multinazionale svizzera, che chiese telefonicamente di poter atterrare col suo elicottero davanti la tenda, venne risposto negativamente. Rinuncio’.
Dapprima suono’ l’Orchestra della Svizzera italiana: l’acustica era buona. Poi si espressero un rappresentante dei Paesi in via di sviluppo, lo scrittore africano Sony Labu Tansi; degli Svizzeri residenti all’estero, la signora Linda Geiser; delle Coscienze svizzere, il maître a penser ginevrino Jean Starobinski. Chiuse la cerimonia, col discorso ufficiale, il presidente della Confederazione Flavio Cotti, che scombussolo’ il “timing” sino a quel momento perfetto. Nessun problema… il “padrone di casa” era lui, poteva permetterselo. Promise straordinariamente fr 700.- a ogni Anziano svizzero e 700 milioni, complessivamente, per i Paesi bisognosi.
La sera, nel Centro cittadino, si presentarono le tradizioni popolari svizzere che si ispirano al fuoco e alla luce. L’illuminazione pubblica venne spenta. Oltre 500 le comparse. Malgrado la serata fredda, si radunarono almeno 25.000 persone. Un’immensita’ per il centro di Bellinzona, cittadina che raggiunge appena i 18.000 abitanti. I vari carri e gruppi non poterono muoversi ed esibirsi come previsto. Tutti erano comunque soddisfatti. Il problema era dovuto al… successo.
I Consiglieri federali, con tutte le altre Autorita’ arrivate da oltre Gottardo, risalirono a piedi, al buio, tra la marea di gente, il Viale della Stazione, per raggiungere il treno speciale che li avrebbe riportati verso Berna. In pochi altri Paesi al mondo, il Governo in corpore avrebbe potuto spostarsi e muoversi cosi’, tra la folla, a stretto contatto con la stessa. Un notabile locale chiese - e ottenne -
di poter salire sul treno speciale, con le Autorita’, per raggiungere anche lui Berna. Il mattino dopo aveva un impegno nella Capitale…
L’organizzazione fu esemplare. Non sorsero problemi che non hanno potuto essere subito risolti al meglio. Un grosso aiuto, determinante, venne dall’intero Comitato Rabadan, una vera potenza organizzativa.
La citta’ di Bellinzona passo’ su tutti i media Svizzeri, su tutte le TV del mondo. Un impatto promozionale impagabile. I benefici si sentono ancora oggi.
La tenda di Mario Botta divenne realmente il simbolo dei Festeggiamenti per i 700 anni della Confederazione. Contrariamente alle aspettative di molti, a ciclo di Festeggiamenti concluso, la Tenda non torno’ a Bellinzona, in Castelgrande. E’ stato giusto cosi’. La tenda, simbolo dell’effimero, non puo’ stare fissa in un posto.
Sergio Barenco
Pubblicato su Bellinzona-Informazioni 2002, dicembre 2001
Mauro Colombini
12.04.2020 12:38
Buongiorno, magari lei ha ancorail programma della fantastica serata del 700esimo a Castelgrande, nella tenda di Botta...quella sera si erano esibiti, tra gli altri, una fantastica Nina Simone Grazie
Sergio
12.04.2020 19:53
Purtroppo No. Mi spiace. Saluti.
Ultimi commenti
08.02 | 21:32
Una... e non ancora completata... Grazie.
18.01 | 07:01
😳😳ma quante vite ha vissuto?!? Complimenti!
25.04 | 19:42
Grazie. Molto gentile.
25.04 | 09:48
Egregio Signor Barenco, mi sono permessa di leggere tutto il racconto sul passato della Sua Vita. Sono rimasta molto attratta dalla forte positività che ho assorbito! Complimenti. Paola Riedi Lugano