Michele De Lauretis, collaboratore di direzione del DSS, contesta la bontà dell’iniziativa “28 inceneritori bastano !” scrivendo sul Corriere del Ticino del 22 novembre che “basterebbero 25 impianti ma che uno deve essere al sud delle Alpi”.
Un ragionamento che nessun essere umano, dotato di un minimo di capacità intellettuale, contesterebbe. Però…
A Michele De Lauretis e a nessun altro può però sfuggire che gli impianti attualmente funzionanti sono già 28 e che la costruzione di un nuovo inceneritore in Ticino porterebbe gli impianti svizzeri a 29 e non a… 25.
A nessun può sfuggire anche che i 28 impianti attualmente in funzione in Svizzera, si situano tutti a nord delle Alpi… non certo per colpa del Sud, del Ticino o dei promotori dell’iniziativa che chiede una moratoria di 10 anni. Chi avrebbe dovuto coordinare e ottenere una distribuzione geografica
corretta ?
Bisogna poi aggiungere, all’attenzione di chi ancora non lo sapesse, che i 28 impianti attualmente in attività hanno una sovracapacità quindi una riserva di potere di smaltimento del 12 % che passerebbe al 19 % se si interrompesse l’arrivo di rifiuti da bruciare dall’estero (Oggi ne arrivano dalla Germania, dall’Austria, dalla Francia e dall’Italia). E non si dimentichi che il Consiglio federale, in una recente risposta al consigliere nazionale Weigelt, ha indicato nel 5 % la giusta riserva in quanto a capacità di eliminazione (incenerimento) dei rifiuti svizzeri.
Aggiungiamo poi che nel 1999, l’allora Mister prezzi fece allestire uno studio a sapere se gli impianti di incenerimento dei rifiuti in Svizzera fossero sufficienti o meno. Il risultato dello studio
disse chiaramente che gli inceneritori esistenti bastavano, che esisteva una sufficiente riserva e che la costruzione di nuovi impianti non era necessaria.
(Circa un mese fa, interpellato in merito dai promotori dell’iniziativa “28 inceneritori bastano !”,
Mister prezzi confermò, nero su bianco, che il risultato di tale studio e’ attualissimo anche oggi).
Malgrado il risultato di tale studio, si costruì un nuovo impianto, da 100.000 tonnellate annue, a Thun. Tale nuovo impianto, in funzione da poco, ha difficoltà di funzionamento perchè i rifiuti da bruciare sono insufficienti e ne sta cercando, disperatamente, nel nord dell’Italia a prezzi stracciati,
inferiori e di molto a quelli attualmente pagati dal Ticino per i suoi rifiuti.
Tra pochi mesi entrerà in attività anche il nuovo impianto di Losanna, di 140.000 tonnellate annue, pure costruito sebbene non propriamente necessario. Dove andrà a prendere i rifiuti da bruciare ? In Francia ? In Piemonte ?
Si badi bene che ne’ Thun ne’ Losanna chiedono rifiuti da bruciare al Ticino. Chissà perchè ?
Rendiamo attenti che chi cercherà di rispondere, a quest’ultimo interrogativo, che “molto probabilmente la Von Roll effettua pressioni affinchè si costruisca un impianto anche in Ticino…” verrà tacciato di “dietrologo” da Marco Borradori.
Michele De Lauretis infine non nasconde, nel suo articolo, che la capacità di smaltimento dell’impianto previsto a Giubiasco e’ superiore alle necessità del Ticino. Riporta semplicemente che tale capacità supplementare verrà utilizzata per i rifiuti di grosse aziende e catene di distribuzione al dettaglio ticinesi ignorando totalmente la possibilità che per avere sufficienti rifiuti da bruciare si potrebbe non più promuovere e favorire la raccolta separata - che in Ticino ha ancora un interessante margine di miglioramento - e magari anche importare rifiuti dall’Italia, chiaramente con degli autocarri perchè per Giubiasco un raccordo ferroviario non e’ stato previsto.
Un’ultima cosa ignorata da De Lauretis. L’incenerimento dei rifiuti produce delle ceneri, delle scorie, in ragione di circa il 30 % del volume dei rifiuti bruciati. Incenerendo i rifiuti ticinesi a nord
del Gottardo, le scorie rimangono sul posto. Se si incenerisce a Giubiasco, 40.000 tonnellate
di scorie lasceranno annualmente Giubiasco in autocarro, per la valle della Motta, nel Mendrisiotto.
Sergio Barenco (membro del Gruppo promotore dell’iniziativa “28 inceneritori bastano !”)
Pubblicato su il Corriere del Ticino il 22 novembre 2005
Ultimi commenti
08.02 | 21:32
Una... e non ancora completata... Grazie.
18.01 | 07:01
😳😳ma quante vite ha vissuto?!? Complimenti!
25.04 | 19:42
Grazie. Molto gentile.
25.04 | 09:48
Egregio Signor Barenco, mi sono permessa di leggere tutto il racconto sul passato della Sua Vita. Sono rimasta molto attratta dalla forte positività che ho assorbito! Complimenti. Paola Riedi Lugano