La casa “rossa” dove visse Hermann Hesse e il parco attiguo nel quale coltivò le rose, a Montagnola ora comune di Collina d’ Oro, sono nuovamente minacciati da un’ operazione immobiliare speculativa.
L’ arch. Benedetto Antonini, per conto della Società ticinese per l’ arte e la natura (STAN), ha avviato una petizione in rete che nei primi quattro giorni ha raccolto oltre 800 firme.
Nel luglio dello scorso anno, il Consiglio di Stato aveva bloccato, accogliendo i ricorsi della STAN e di alcuni confinanti, la licenza edilizia concessa il mese precedente dal Municipio di Montagnola. Si era pensato a una decisione “eroica” del Governo cantonale attendendosi però dei ricorsi al Tram e al Tribunale federale. Invece nulla di tutto ciò. Corrette alcune cose nei progetti presentati, lo scorso mese il Municipio di Collina d’ Oro, con l’ avallo del Consiglio di Stato, ha rilasciato la licenza edilizia per l’ intero progetto immobiliare ! Attendiamoci almeno nuovi ricorsi, oltre all’ indignazione delle persone di buona volontà.
Il Consiglio di Stato - dimostrando poca sensibilità - non ha ritenuto la casa di Hermann Hesse degna di tutela. Al di là del discoro culturale, della salvaguardia dei beni e siti storici, Il fatto richiama alla mente (di un operatore turistico anche se a riposo) due problemi : la promozione turistica che non mette a frutto un “marchio” importante, a costo zero, e la speculazione edilizia, uno dei veri grandi ostacoli del turismo ticinese.
Hermann Hesse è un vero e proprio “marchio”, conosciuto a livello mondiale essendo stato Hermann Hesse, scrittore, insignito del premio Nobel. Il turismo ticinese non lo ha mai utilizzato eppure con un simile “marchio” avrebbe potuto fare promozioni eccellenti in ogni parte del mondo. La casa di Hermann Hesse era stata salvata, nel passato, da privati volonterosi che hanno anche realizzato un piccolo Museo, senza grandi aiuti. Ora si vorrebbe cementificare tutta la proprietà, tutto il parco. Eppure sarebbe bastato - e basterebbe - copiare ciò che fa Cuba col “marchio” Ernst Hemingway - altro premio Nobel - sia salvando i luoghi rendendoli accessibili oltre che attrattivi al turista sia con la promozione diretta e indiretta.
La speculazione edilizia è sempre stata un ostacolo insuperabile per il turismo ticinese. La distruzione sistematica del paesaggio degli ultimi sessant’ anni ha sempre danneggiato lo sviluppo turistico. Marco Solari usava dire che il turismo “non è vendere territorio ma vendere prestazioni” . Belle parole che però non giungevano alle orecchie degli speculatori immobiliari e tantomeno dei politici. Persino il Consiglio di amministrazione dell’ Ente ticinese per il turismo (ETT) sembrava più attento alla possibilità dello sfruttamento edilizio del territorio che non al turismo. Accettava la speculazione edilizia senza batter ciglia. La Direzione si adagiava. L’ ETT di Marco Solari ha omesso tante, troppo volte di prendere posizione contro gli scempi paesaggistici che si ripetevano a ritmi sostenuti.
Ora, vogliamo proprio distruggere completamente anche quel che resta della proprietà dove visse Hermann Hesse per alcuni decenni ?
Sergio Barenco
12.07.2016
Pubblicato su laRegione del 20.07.2016
Ultimi commenti
08.02 | 21:32
Una... e non ancora completata... Grazie.
18.01 | 07:01
😳😳ma quante vite ha vissuto?!? Complimenti!
25.04 | 19:42
Grazie. Molto gentile.
25.04 | 09:48
Egregio Signor Barenco, mi sono permessa di leggere tutto il racconto sul passato della Sua Vita. Sono rimasta molto attratta dalla forte positività che ho assorbito! Complimenti. Paola Riedi Lugano