L' immaginazione al potere...

Almeno nel turismo.

Ci vorrebbe anche in altri campi, e non solo economici. Pero’ almeno nel turismo ora e’ cosa impellente. Almeno per il turismo, nessuno verra’ ora a ribattere “sois jeune et tais toi !”.

Da Paese turistico per eccellenza, la Svizzera ha perso e perde posizioni a un ritmo preoccupante. Dove e’ andata a finire la rinomata ospitalita’ elvetica ?

Va detto subito che la Svizzera – mi riferisco alla Confederazione – non ha mai fatto molto per il suo turismo. In Svizzera, il turismo non e’ mai stato considerato al pari di altre attivita’ economiche. Eppure il turismo e’ un’attivita’ economica, e come. Perche’ ? Tento un’analisi spiccia: per gli operatori economici e per i politici, il turismo e’ sempre stato considerato, magari inconsapevolmente, come gia’ peccato. Facile la connessione turismo-tempolibero-ozio-peccato.

Per gli intellettuali, il turismo e’ sempre stato qualcosa di non culturale, di poca importanza.

L’Ufficio nazionale svizzero del turismo, che ha operato per lunghi anni e sino a pochi mesi or sono, molto raramente si e’ distinto per originalita’.

Gli stessi operatori turistici svizzeri, non hanno mai fatto molto per difendere i loro interessi occupandosi anche della cosa pubblica, sia a livello federale come ai livelli cantonale e comunale, contrariamente ad altre categorie professionali. La corsa al pagamento di salari bassi, ha fatto si che l’importante componente indigena, di gente del posto che avrebbe lavorato e lavorerebbe piu’ motivata, mai si avvicinasse al turismo. L’infrastruttura troppo raramente ha seguito l’evoluzione delle esigenze del turista, perdendo inevitabilmente di attrattivita’. Insufficienti sono quasi sempre stati gli investimenti, sia per nuove costruzioni sia per i rinnovi. E quasi mai adeguatamente sostenuti dalle banche che hanno sempre preferito altri settori.

Molti altri Paesi, soprattutto del cosiddetto “terzomondo”, ci sono passati davanti perche’ hanno lavorato meglio, perche’ piu’ bravi. E continuano a farlo e a esserlo.

A livello cantonale ticinese la situazione e’ ancora piu’ preoccupante. Lo confermano le diminuzioni di presenze e di pernottamenti degli ultimi tre anni. Le carenze registrate a livello nazionale, in Ticino si presentano ancora piu’ marcate. Fatta eccezione per l’ETT di Marco Solari e per l’impegno di Dick Marty. 16 Enti e quasi 250 consiglieri di amministrazione – tutti politici locali e nemmeno i piu’ bravi… - costituiscono una macchina piatta, incolore, che spende molto di piu’ in costi amministrativi e statici che non nella promozione.

Se vogliamo risollevare il turismo a livello nazionale e cantonale occorre urgentemente introdurre l’elemento immaginazione. A livello cantonale, anche la nuova Legge, cosi come preparata dal Gruppo di lavoro, con gli stimoli e i correttivi che dovrebbe apportare. Il turismo ha bisogno di molto piu’ dinamismo, di molta fantasia, di molta propositivita’. Una buona idea puo’ fare la differenza. Alcune buone idee fanno la differenza.

Sergio Barenco

Pubblicato da laRegioneTicino il 30 settembre 1995

Ultimi commenti

08.02 | 21:32

Una... e non ancora completata... Grazie.

18.01 | 07:01

😳😳ma quante vite ha vissuto?!? Complimenti!

25.04 | 19:42

Grazie. Molto gentile.

25.04 | 09:48

Egregio Signor Barenco, mi sono permessa di leggere tutto il racconto sul passato della Sua Vita. Sono rimasta molto attratta dalla forte positività che ho assorbito! Complimenti. Paola Riedi Lugano

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