Turismo, salute cagionevole !

 

Perche' il turismo ticinese non ha piu' l'attrattivita' di una volta ?

Al capezzale del turismo ammalato c'e' movimento.

LaRegioneTicino ha lanciato il dibattito con un contributo di Daniele Besomi che ha additato in particolare l'efficacia della promozione. E' seguita un'intervista con Marco Solari, presidente di Ticino Turismo, per certi versi coraggiosa. E' quindi apparso, sempre su laRegioneTicino, un contributo di Orazio Martinetti che ha chiamato in causa il degrado del territorio che ha reso poco appetibile - e quindi difficilmente vendibile - la destinazione turistica Ticino. I tre interventi sono tutti condivisibili.

 

Problemi al turismo ticinese non sono comunque dati tanto dalla qualita' o meno della promozione - che e' sempre migliorabile - quanto, come ben dice Orazio Martinetti, dalla qualita' del “prodotto” ossia da cio' che si propone, nel suo insieme, ai potenziali ospiti. Il “prodotto” poi non e' negativamente condizionato solo dal degrado ambientale, come dice Orazio Martinetti, ma anche, principalmente, dall'insufficiente qualita' dell'infrastruttura ricettiva oltre che dal "peccato originale" del turismo ticinese, la poca attenzione che il ticinese sempre ha riservato al “suo” turismo malgrado questo concorreva e concorre a formare oltre il 10 % del prodotto cantonale lordo.

 

L'infrastruttura ricettiva, inutile nasconderlo, tranne poche eccezzioni ad Ascona e nel Luganese, e' vetusta. Gli alberghi ticinesi, almeno in gran parte, sono in carenza di manutenzione e di ammodernamento. Tutte le maggiori destinazione turistiche internazionali propongono ottimi alberghi a prezzi accessibili a tutti. Da noi gli alberghi di ottima qualita' sono avvicinabili solo dal turista benestante. In Ticino mancano un paio di hotel di importanti catene alberghiere internazionali (Hilton, Hyatt, Mariott, ecc.) che proiettino la destinazione turistica Ticino in una dimensione maggiormente intercontinentale. Negli anni 1980, anni buoni per il turismo ticinese, chi voleva investire in alberghi nuovi veniva scoraggiato dalla banche, che non concedevano i crediti richiesti da promotori anche seri, nientemeno che su sollecitazione delle Societa' degli Albergatori. Gli ostelli della gioventu' sono insufficienti quantitativamente. I campeggi non danno spazio ai giovani - clienti di domani come chi pernotta negli ostelli - per non disturbare la clientela anziana che dalle 22.00 desidera il silenzio assoluto.

 

La responsabilita' principale della perdita di velocita' del turismo ticinese e' comunque il ticinese stesso. Dov'era il ticinese quando negli ultimi decenni del 1800 prese avvio il turismo in Ticino ? Dov'e' la coscienza turistica, la consapevolezza dell'importanza del turismo presso il ticinese ? Dopo 130 anni di turismo - e di benessere portato dal turismo - non dovrebbe essere aquisita ? Negli anni 1920 a chi con lungimiranza proponeva di organizzare il turismo su livello cantonale, con un Ente coordinatore cantonale, le forze locali, legate al campanile, si sono decisamente opposte spuntandola. A chi, sempre con lungimiranza, in quegli stessi anni proponeva una Scuola cantonale di turismo, per formare nelle varie professioni del turismo, i soliti miopi fecero rispondere picche. Negli anni 1980, quando l'ETT diceva che 15 Enti turistici locali erano troppi, che i mezzi bruciati in spese amministrative erano eccessivi, le forze locali impiegarono tutte le loro forze per contrastare l'ETT trascurando la promozione. I partiti politici, al turismo, non hanno mai messo a disposizione gli uomini migliori. Le poltrone nei numerosi Consigli di amministrazione degli Enti turistici sono sempre state utilizzate per accontentare coloro che non si era potuto accontentare altrimenti. Ai vari livelli politici, nelle decisioni importanti, la componente turistica non era, e non e', mai considerata nel modo che il turismo meritava e meriterebbe. Il turismo e' sempre stato considerato come "la figlia della serva".

 

Ora ci si lamenta che la destinazione turistica ticinese soffre e comincia ad avere il fiatone. Non si dovrebbe forse recitare un "mea culpa" ?

 

Sergio Barenco

gia' vicedirettore dell'Ente ticinese per il turismo

 

07.06.2009

 

Apparso su laRegoneTicino il 9 giugno 2009

 

Ultimi commenti

08.02 | 21:32

Una... e non ancora completata... Grazie.

18.01 | 07:01

😳😳ma quante vite ha vissuto?!? Complimenti!

25.04 | 19:42

Grazie. Molto gentile.

25.04 | 09:48

Egregio Signor Barenco, mi sono permessa di leggere tutto il racconto sul passato della Sua Vita. Sono rimasta molto attratta dalla forte positività che ho assorbito! Complimenti. Paola Riedi Lugano

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