I camosci del Monte Generoso

Questo e’ l’articolo che ha posto il problema della caccia al camoscio del Monte Generoso, che ha suscitato le vive reazioni contrarie conosciute, che ha fatto nascere l’Associazione dei camosci del Monte Generoso e che ha dato il via a una petizione e a un’iniziativa popolare (per un  Mendrisiotto senza caccia) che hanno raccolto oltre 13.000 rispettivamente 16.000 firme.  

 

Non fuggono dall'uomo..., non lo temono...

La comunita' si autoregola...

Perche' abbatterli ?

Sul Monte generoso vive una comunità di 300/350 camosci. Una popolazione sana, socialmente intatta - con un corretto rapporto tra maschi, femmine, capi anziani e giovani -, che ha raggiunto il suo effettivo massimo e messo in atto i meccanismi naturali di autoregolazione. Anche la mortalità è caratteristica di una popolazione naturale, equilibrata.

I camosci del Monte Generoso hanno una distanza “di fuga” - l’arretramento istintivo all’incontro con l’uomo - estremamente ridotta, la più corta in Svizzera, di soli 10 - 50 metri. Nel Parco nazionale svizzero, tale distanza è di 50 - 100 metri. Questa mancanza di timore nei confronti dell’uomo non è un sintomo di atrofizzazione dei sensi ma la conseguenza di un processo di apprendimento: i camosci - nati e cresciuti tra gli escursionisti - hanno imparato che gli esseri umani non comportano alcun pericolo.

(Questi dati risultano da uno studio di Cristina Boschi, zoologa, dell’Università di Zurigo.)

Sul Monte Generoso e’ stato quindi finora possibile, come in nessun’ altra parte della Svizzera, avere incontri ravvicinati con i camosci, fermarsi a guardarli, fotografarli, da pochi metri. Un’esperienza indimenticabile per grandi e piccini.

Eppure i cacciatori ticinesi, anno dopo anno, hanno intrapreso tutto quanto possibile - e anche l’impossibile in taluni casi… - per ottenere l’apertura della caccia alta sul Monte Generoso. Per andare a sparare a dei camosci sani, che non temono l’uomo, che non fuggono dall’uomo. Come per andare a sparare ai daini del Parco Tassino o a delle galline dentro un pollaio. Una cacciatore “vero” farebbe simili cose ? Mi rifiuto di crederlo!

Le competenti Autorità cantonali hanno “resistito” alcuni anni sempre però concedendo qualcosa ai cacciatori, imboccando quindi un sentiero (non volutamente ?) dal quale non sarebbe più stato possibile tornare: bandita di caccia “grimaldello”, caccia limitata al cervo per pochi giorni, caccia limitata al cervo per più giorni e così via. Ecco quindi, dopo tanti tentennamenti, per il settembre prossimo, l’apertura della caccia al camoscio anche a sud del ponte diga di Melide.

Con l’apertura della caccia alta sul Monte Generoso, non solo si abbatteranno camosci naturalmente indifesi, che guardano il cacciatore mentre spara, ma si farà perdere loro - a quelli che si salveranno… - la fiducia accumulata nell’uomo. Fuggiranno l’uomo, si ritireranno nelle zone impervie, si rintaneranno nei boschi. Non potranno più essere ammirati…

(I nostri bambini, oggi, per vedere un coniglio, una gallina o un tacchino, vengono portati in un Centro Shopping di Grancia, dove un’esposizione di animali domestici, presentata periodicamente nel cortile esterno, attira tanti genitori e bambini. Avevamo ancora la possibilità di vedere dei camosci, sul Monte Generoso, nel loro habitat naturale. Una vera fortuna. Perchè si e’ voluto comprometterla ? Per costringerci a vedere i camosci in uno zoo o, peggio ancora, in un qualche altro Shopping Center ?)

E che dire della sicurezza, dell’incolumità dell’escursionista ? Il Monte Generoso e’ una montagna molto frequentata. Settembre poi e’ il mese dei turisti confederati pensionati, grandi fruitori della rete dei sentieri ticinesi. Permettere la caccia su di una simile montagna sfiora - per non dire che la raggiunge… - l’irresponsabilità.

La Ferrovia Monte Generoso SA non ha mai chiesto al Cantone Ticino - e quindi mai ottenuto - aiuti e sussidi per milioni di franchi come tutte le altre imprese di trasporto di montagna ticinesi. Aveva chiesto solo di risparmiare i camosci del Monte Generoso dalla caccia.

E pensare che i camosci del Monte Generoso non sono che il 3 % della popolazione di camosci del cantone Ticino. Il rimanente 97 % proprio non poteva bastare ai cacciatori ticinesi ?

Sergio Barenco

Pubblicato su laRegioneTicino del ? giugno 2004

Commenti

Axel

20.09.2017 06:23

Molto interessante

Sergio

20.09.2017 20:52

Grazie.

Ultimi commenti

08.02 | 21:32

Una... e non ancora completata... Grazie.

18.01 | 07:01

😳😳ma quante vite ha vissuto?!? Complimenti!

25.04 | 19:42

Grazie. Molto gentile.

25.04 | 09:48

Egregio Signor Barenco, mi sono permessa di leggere tutto il racconto sul passato della Sua Vita. Sono rimasta molto attratta dalla forte positività che ho assorbito! Complimenti. Paola Riedi Lugano

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